Dieta: Forza di volontà o consapevolezza
La forza di volontà è la capacità di controllare i propri impulsi, di persistere negli obiettivi e di fare le scelte giuste nonostante le difficoltà o le tentazioni. È la determinazione e la disciplina che ci permettono di portare a termine compiti difficili, di mantenere buone abitudini e di resistere a comportamenti o pensieri negativi. Sembrerebbe, dunque, l’ingrediente essenziale per una dieta.
CRESCITA PERSONALE
Giovanna Gallina
3/28/20253 min read
“Secondo te, cosa serve per fare una dieta?
“Ah, sicuramente forza di volontà.”
“E tu cosa pensi della forza di volontà?”
“Penso di avere una grande forza di volontà. Quando mi metto in testa una cosa, non la mollo mai. Anche con la dieta. Però, a volte, succede qualcosa, perdo la motivazione, non vedo i risultati e alla fine mollo."
“E questo come ti fa sentire?”
“Non certo bene. Mi fa pensare di non avere abbastanza forza di volontà, almeno per quanto riguarda la dieta, e questo mi fa perdere autostima."
Ti suona familiare? Questo è solo un esempio di dialogo, molto comune, che spesso si verifica durante i colloqui in studio.
Quando chiedo alle persone quali sono le qualità necessarie per avviare un cambiamento, la risposta più frequente è: "La forza di volontà".
È opinione diffusa che per riuscire in una dieta, o in qualsiasi altro ambito della vita, la forza di volontà sia un requisito fondamentale. Chi non ne ha viene spesso considerato debole, pigro, o viziato, e quindi destinato a non raggiungere i propri obiettivi. D’altronde, si dice: "Volere è potere", giusto?
Ma è davvero così? Siamo sicuri che la "forza di volontà" sia il superpotere di cui abbiamo bisogno per seguire una dieta o, più in generale, per modificare le nostre abitudini? E se non ne abbiamo abbastanza, siamo destinati a fallire?
Cos’è davvero la forza di volontà?
La forza di volontà è la capacità di controllare i propri impulsi, di persistere negli obiettivi e di fare le scelte giuste nonostante le difficoltà o le tentazioni. È la determinazione e la disciplina che ci permettono di portare a termine compiti difficili, di mantenere buone abitudini e di resistere a comportamenti o pensieri negativi. Sembrerebbe, dunque, l’ingrediente essenziale per una dieta.
Spesso si pensa che la forza di volontà sia una qualità innata, legata al carattere o alla personalità. Ma se così fosse, come si spiega che in alcuni ambiti della nostra vita mostriamo grande forza di volontà, mentre in altri cediamo alle tentazioni? Perché a volte riusciamo a portare avanti le nostre idee con convinzione, mentre in altre occasioni abbandoniamo i progetti, inclusa la dieta?
La ricerca scientifica ha dimostrato che la forza di volontà non è una caratteristica innata e costante, ma è una qualità che può variare in intensità e può essere acquisita e potenziata. Parliamo di "modello del muscolo": la forza di volontà è come un muscolo, si rafforza se la alleniamo e si indebolisce se la trascuriamo.
Il ruolo del cervello nella forza di volontà
Dove si trova questo "muscolo" e quando viene meno?
Le neuroscienze ci offrono una risposta. La corteccia prefrontale, una parte del cervello, è la sede della capacità di persistere negli sforzi e di resistere alle tentazioni. Questa area è fondamentale nel processo decisionale, poiché ci permette di pensare alle conseguenze delle nostre azioni a lungo termine.
Dall’altra parte, abbiamo il sistema limbico, un’area primitiva del cervello che gioca un ruolo chiave nelle reazioni emotive e nei comportamenti istintivi. È questa parte del cervello che ci spinge verso la gratificazione immediata e la soddisfazione dei bisogni a breve termine.
La corteccia prefrontale e il sistema limbico sono spesso in competizione. Se, per esempio, decidiamo di limitare i dolci, la corteccia prefrontale ci metterà in guardia dalle conseguenze, mentre il sistema limbico ci spingerà a cedere alla tentazione, ricordandoci quanto sarebbe appagante un boccone di torta. Questo crea un conflitto interiore, una lotta tra la razionalità e l'istinto.
L'influenza dello stress
Un altro elemento che influisce sulle nostre scelte è lo stress. Sia lo stress cronico che quello acuto possono influenzare negativamente la corteccia prefrontale, riducendo le risorse cognitive necessarie per esercitare l’autocontrollo. Sotto stress, il cervello tende a favorire risposte impulsive e immediate per ridurre il disagio percepito, rendendo la forza di volontà inefficace.
La consapevolezza come superpotere
Se la sola forza di volontà non basta, cosa ci può aiutare? La risposta è la consapevolezza.
La consapevolezza è la capacità di vivere il momento presente, osservando senza giudizio i nostri pensieri, emozioni e sensazioni. Ci aiuta a conoscere meglio noi stessi, a riconoscere le trappole e gli schemi mentali che ci influenzano negativamente. Senza consapevolezza, non esiste autocontrollo.
Il semplice atto di osservare ci permette di spostare la decisione dal sistema limbico alla corteccia prefrontale, creando uno spazio tra lo stimolo e la risposta. Se vogliamo attingere alla forza di volontà, dobbiamo coltivare la consapevolezza.
Tecniche come la meditazione, la mindfulness, il respiro consapevole, e il journaling sono solo alcuni degli strumenti disponibili. Comprendere come il nostro cervello influenza le decisioni è già di per sé un passo avanti nello sviluppo di questo superpotere.
Conclusione
La forza di volontà è utile, ma non sufficiente per portare avanti una dieta o un cambiamento di abitudini. Abbiamo bisogno di conoscere noi stessi, di essere consapevoli dell'ambiente che ci circonda e di sviluppare strategie efficaci per apportare i cambiamenti desiderati. Solo così possiamo raggiungere i nostri obiettivi e sentirci veramente liberi di scegliere.
Ti auguro di coltivare e sviluppare questo splendido e potente superpotere: la consapevolezza.
Fonti:
-Benini Arnaldo.2022. Neurobiologia della volontà. Raffello Cortina Editore
-Daniel Kahneman 2012. Pensieri lenti e veloci. Mondadori.
-Arnsten et al. 2015. Stress weakens prefrontal networks: molecular insults to higher cognition. Nat. Neurosci. 18: 1376–1385.
-McEwen et al. 2016. Stress effects on neuronal structure: hippocampus, amygdala, and prefrontal cortex. Neuropsychopharmacology 41: 3–23.
-McEwen et al. 2015. Mechanisms of stress in the brain. Nat. Neurosci. 18: 1353–1363.
-Amy FT. Stress Signalling Pathways That Impair Prefrontal Cortex Structure and Function. Arnsten in Nature Reviews Neuroscience. 2009 Jun;10:410–422.